Vini in fiore, Succurro: «Occasioni che giovano allo sviluppo del territorio»

Conclusa a San Giovanni in Fiore la kermesse dedicata all’enogastronomia. Decretati i migliori novelli d’Italia

by Rosaria Succurro

SAN GIOVANNI IN FIORE «Piena di pubblico ma in sicurezza, domenica scorsa è terminata la prima edizione di Vini in Fiore, la due giorni presso l’Abbazia florense dedicata all’enogastronomia nazionale e del territorio, che, pure con intrattenimenti per bambini, show cooking, musica e degustazioni, ha visto la proclamazione dei vincitori del concorso Migliori novelli d’Italia, insieme ad un riconoscimento, da parte della giuria di qualità, per il lavoro della locale cantina Mascaro». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che aggiunge: «L’ottima riuscita dell’evento si deve alla sinergia tra il Comune, il giornalista enogastronomico Tommaso Caporale, responsabile organizzativo del Nuovo istituto nazionale del vino novello, la Pro loco, la sezione di Amira Cosenza-Sila e i commercianti locali».
«Il XV Salone nazionale del vino novello – dichiara il suo direttore, Caporale – ha decretato come Migliori novelli d’Italia 2021, ex-aequo, il Terre di Chieti Igp biologico Rossello di Agriverde e il Veneto Igp Novello di Ornella Bellia. Sul secondo gradino del podio è salita la Calabria, con il Calabria Igp Cinurio, dell’azienda vinicola Tramontana. A seguire si sono posizionati la Sicilia con Principi di Corleone Pollara, la Toscana con Carpineto e ancora l’Abruzzo con Casalbordino, mentre il Premio critica del Salone è andato al consorzio lucano Grotte del vino e le targhe Novello amore mio sono state assegnate all’umbra Lungarotti e alla sarda Dorgali».
«San Giovanni in Fiore e l’Abbazia florense – conclude la sindaca Succurro – sono stati protagonisti di un’importante iniziativa che ha riunito l’arte italiana del vino, l’architettura e la storia cittadina, l’energia dell’associazionismo locale e il partenariato del Comune con l’associazione Città del Vino. Sono occasioni che giovano allo sviluppo del territorio, attraverso la valorizzazione delle potenzialità dell’enogastronomia italiana e della bellezza dei nostri luoghi».

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