Nove cosentini che, attraverso l’arte, la cultura, la solidarietà, hanno voluto ricordare e rendere omaggio alla figura di San Francesco di Paola, patrono della Calabria e Fondatore dell’Ordine dei Minimi, in occasione del VI centenario della nascita.
Sono i premiati del Galà tenutosi ieri sera, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, e promosso dall’Amministrazione comunale di Cosenza, in collaborazione con la Provincia, nell’ambito di una serie di iniziative che l’Assessorato alla comunicazione e Grandi eventi di Palazzo dei Bruzi, guidato da Rosaria Succurro, ha programmato fino a dicembre per celebrare la figura e la profonda spiritualità del Santo di Paola.
Il programma delle iniziative sarà suggellato, proprio nel prossimo mese di dicembre, dall’inaugurazione della mostra “Il Santo e l’ulivo” e in quella occasione sarà consegnato un ulteriore premio “San Francesco”, alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto, ieri impegnato a Rimini, alla Fiera Ecomondo, per ritirare il riconoscimento tributato alla città di Cosenza per le buone pratiche urbane.
Il Galà del Rendano, presentato da Assunta Cosentino e curato nei minimi particolari dal regista Luigi D’Elia, è stato aperto da una breve introduzione della giornalista Rosalba Baldino, autrice della fiaba “I cristalli di Francesco”, pubblicata da Falco editore, con la quale il 20 ottobre scorso si era dato il via alle iniziative cosentine del VI centenario francescano. Nella favola moderna, arricchita dalle illustrazioni di sei bambini, la Baldino immagina l’incontro, nelle acque dello Stretto, in una notte stellata, tra un piccolo immigrato di nome Hamir ed il vecchio Francesco.
Un incontro carico di suggestioni e di rimandi all’attualità e nel quale si scopre anche che l’acqua della Cucchiarella del Santuario di Paola presenta delle forti affinità con quella di Lourdes.
Alla serata del Rendano hanno preso parte gli assessori Rosaria Succurro e Carmine Vizza, il Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo e i consiglieri comunali Maria Teresa De Marco e Gaetano Cairo. Dalle loro mani, al termine del galà, i nove premiati hanno ricevuto il riconoscimento intitolato a San Francesco.
A ricevere il premio sono stati: Giuseppe Spizzirri Marzo, medico cosentino, per la valorizzazione e il ripristino di un’antica Chiesa di Marano Marchesato, di proprietà della sua famiglia, dedicata a San Francesco di Paola ed oggi finalmente aperta al culto; la giovanissima soprano di Roggiano Gravina Giada Borrelli, astro nascente della lirica che debutterà nei prossimi mesi nell’opera pucciniana “Gianni Schicchi” al Teatro “Pavarotti” di Modena, città dove si reca ormai stabilmente per seguire i corsi di canto della grande Mirella Freni e dove è stata anche allieva della compianta Daniela Dessì, scomparsa qualche mese fa; il giovane pianista cosentino Andrea Bauleo, i cui virtuosismi gli hanno permesso di ottenere già importanti risultati disegnando per lui un cursus honorum da fare invidia anche al più navigato dei pianisti; Francesco Perri, compositore, direttore d’orchestra, autore di colonne sonore, e soprattutto artefice dell’opera “Francesco de Paula”, da lui scritta e messa in musica e che dopo il successo del primo scorcio del 2016 sarà nuovamente rappresentata nella prossima stagione del “Rendano”. Tra gli altri premiati, il coreografo cosentino Eugenio Scigliano, che vive ormai da moltissimi anni a Firenze (ieri infatti non ha potuto ritirare il premio “San Francesco” perché trattenuto da impegni di lavoro). Scigliano, allievo del Centro Internazionale di danza di Isabella Sisca, è stato uno dei protagonisti assoluti e solisti del “Balletto di Toscana” e poi dell’Aterballetto” di Reggio Emilia, dopo essersi formato, ancor giovanissimo, dapprima nel Balletto Nazionale del Canada a Toronto, alla corte del grande Eric Bruhn, e poi nell’English National Ballet di Londra. Conclusa la sua esperienza di danzatore, dal 2004 si è dedicato esclusivamente alla coreografia e all’insegnamento, continuando a creare eccellenti scritture coreografiche per le compagnie nelle quali ha da sempre militato (“Balletto di Toscana” e “Aterballetto”). Per la stagione di danza 2017 il Teatro alla Scala di Milano gli ha commissionato una nuova versione del balletto “Sheherazade” su musica di Rimsky Korsakov. Gli altri premi intitolati a San Francesco sono andati, inoltre, al compianto scrittore, poeta e saggista cosentino Francesco Nigro Imperiale, autore, tra l’altro di una commedia proprio sul Santo di Paola, alla poetessa e scrittrice Gabriella De Falco, rigorosa conoscitrice della storia di Cosenza ed instancabile animatrice dell’Associazione culturale “Cosenza che vive” di cui è Presidente, al tenore Stefano Tanzillo, tra i giovani cantanti lirici più promettenti, la cui voce è stata accostata dal regista Luigi D’Elia a quella di Giuseppe Di Stefano. E proprio al regista D’Elia, che ha cucito sapientemente le diverse parti del galà come un patchwork ben riuscito e dalle molteplici sfaccettature, è stato assegnato un altro dei riconoscimenti della serata.
Un galà che ha riservato anche delle emozionanti performances che hanno visto alternarsi sul palco della “Sala Quintieri” del Rendano sia alcuni dei premiati, sia altri talenti del nostro folto vivaio musicale. Chi ha destato molta ammirazione è stata la soprano Giada Borrelli. Esibitasi nell’aria “Ah! Non credea mirarti” da “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini, non solo ha evocato una delle pagine memorabili della storia del melodramma italiano, che ci ha catapultati indietro nel tempo, a quel 5 marzo del 1955 quando al Teatro alla Scala di Milano, si verificò una felice concentrazione alchemica tra il genio di Bellini, quello della Callas e quello di Luchino Visconti, ma ci ha messo in contatto con una giovane promessa della lirica che ad una sorprendente estensione vocale sa coniugare anche doti interpretative che a lei hanno saputo trasmettere anzitutto la sua maestra cosentina, Rosaria Buscemi, ma anche Mirella Freni e Fabio Armiliato che attualmente la seguono a Modena.
Invitata sul palco anche Rosaria Buscemi che ha regalato altri due momenti significativi di belcanto con un’aria da “Romeo e Juliette” di Charles Gounod e la celeberrima “Io son l’umile ancella” dall’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Tra le altre esibizioni, quelle del maestro Francesco Perri al piano e dell’ottimo tenore Francesco Veltri, che hanno offerto alla platea uno spaccato dell’opera “Francesco de Paula” e il pianista Andrea Bauleo che oltre ad aver accompagnato sia Giada Borrelli che Rosaria Buscemi si è letteralmente superato quando, solo con il suo pianoforte, ha eseguito la composizione che Franz Liszt dedicò a San Francesco di Paola e al miracolo dell’attraversamento dello stretto di Messina.
E il pubblico del “Rendano” ha applaudito a scena aperta.
Fonte :http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_16470.html